Pelle sensibile e cosmetici

La sensibilità cutanea riguarda il 37% della popolazione e ha diverse cause, genetiche e ambientali. Oggi i formulatori hanno a disposizione nuove tecnologie per realizzare prodotti a elevata tollerabilità e con formule clean. Perché quando si tratta di pelli sensibili meno ingredienti ci sono, meglio è

Dal punto di vista cosmetico, la pelle sensibile è sicuramente una sfida interessante, tanto più che circa il 37% della popolazione mondiale riferisce che influenza anche la qualità della vita.

La pelle sensibile viene solitamente descritta come un tipo di pelle che mostra una reattività più elevata rispetto alla pelle normale, con risposte a fattori esterni che vanno dal prurito e secchezza a intense reazioni infiammatorie, come eritema o eruzione cutanea. Questa reattività può variare in base ai cambiamenti stagionali. Le modifiche anatomiche includono una risposta sensoriale più elevata, una maggiore reattività immunitaria e una ridotta funzione di barriera cutanea, elemento sul quale possono agire anche i cosmetici.

I fattori che agiscono sulla reattività della pelle sensibile sono divisi in cinque gruppi:

1) demografico (età, sesso, razza);

2) biologico (emozione, tipo di pelle, disturbi del sonno, ciclo mestruale);

3) comportamentale/stili di vita (alimentazione, uso cosmetici, esercizio fisico);

4) ambiente naturale (clima, inquinamento atmosferico);

5) ambiente (densità di popolazione, spazi verdi); essi possono essere inglobati in un unico termine, il cosiddetto “esposoma”.

Un nuovo concetto di pelle sensibile e compromessa, inoltre, è quello delle pelli tatuate e fotoinvecchiate, così come la loro cura e protezione olistica.

Nuove tecnologie formulative

Il formulatore, tenendo conto di tutte queste caratteristiche, ha dalla sua il vantaggio di poter utilizzare le tecnologie più avanzate, grazie alle quali è possibile, per esempio, creare formulazioni che superano i test microbiologici senza includere conservanti tradizionali come parabeni e isotiazolinoni.

Tali tecnologie permettono di aumentare notevolmente la stabilità dei prodotti cosmetici con formulazioni semplici e riducendo potenzialmente i problemi di irritazione cutanea che alcune sostanze chimiche possono causare. I formulatori possono creare una formula più “pulita” con prestazioni migliorate. Meno è meglio: meno ingredienti nelle formulazioni per pelli sensibili sono meglio di più ingredienti.

Tra i principi attivi più utilizzati ci sono: avena sativa, allantoina, acido glicirretico e derivati e prodotti a base di alghe marine. Gli esteri di olio di jojoba vengono utilizzati anche  per formulazioni vegane, e, tra le varie opzioni, il chimico cosmetologo deve scegliere un prodotto che offra un elevato livello di tracciabilità.L’olio di jojoba e i suoi esteri sono perfettamente adatti per le formulazioni del cosiddetto makeup ibrido, grazie all’elevata compatibilità con i pigmenti. Diversi studi dimostrano che gli esteri di jojoba contribuiscono in modo significativo ad aumentare l’idratazione della pelle e a ridurre l’irritazione cutanea. Il concetto di prodotti ibridi, cioè di prodotti da trucco che possiedono anche benefici per la cura della pelle, è, ultimamente molto studiato, in particolare per le pelli sensibili, che, come si è visto, devono mescolare meno prodotti possibile.

La scelta degli attivi

Un altro elemento, che sembra scontato, ma è molto importante per le formulazioni, è quello di eliminare gli allergeni e le sostanze irritanti comuni, per esempio consultando l’elenco degli ingredienti presenti nei patch test standard dei dermatologi, tra cui alcol lanolinico, parabeni, miscele di fragranze, isotiazolinone, alcuni tensioattivi cationici. Una rapida occhiata a questo elenco potrebbe essere utile, sebbene alcuni ingredienti siano in fase di eliminazione o addirittura già eliminati dalle formulazioni cosmetiche.

Nella scelta degli ingredienti e dei principi attivi il formulatore può attingere a una gamma di prodotti anche molto innovativi, e che possono essere utilizzati a bassissime dosi: un estratto di camomilla high-tech, ispirato a nuove tecniche estetiche, per schiarire e levigare i difetti della pelle, oppure un estratto di lavanda solubile in acqua, elaborato con metodi altamente tecnologici, che aiuta a potenziare il recupero cutaneo notturno.

Per quanto riguarda la tecnica cosmetica anche qui l’attenzione per le pelli sensibili si concentra nella tipologia di formulazione, per esempio riducendo o eliminando la percentuale d’acqua che potrebbe provocare contaminazioni, formulando microemulsioni con basse concentrazioni di tensioattivi, eliminando l’alcool, a volte irritante, utilizzando emulsionanti cute-mimetici.

Vengono, così, formulate piccole compresse che con l’aggiunta di acqua si trasformano in una schiuma detergente. Gel nuvola acquosi, perle profumate naturali e senza etanolo, emulsioni che, grazie ai loro emulsionanti, rafforzano la barriera cutanea e idratano la pelle.

(Panorama Cosmetico n. 3/24, ©riproduzione riservata)

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