Non chiamiamoli più semplicemente solari

Sono molto molto di più: i fotoprotettori di ultima generazione sono veri e propri trattamenti di skincare, abbinano a filtri Uva, Uvb e infrarossi sempre più performanti attivi in grado di prendersi cura della pelle, anche di quella che presenta problematiche cutanee particolari. Leggeri, versatili e dalle consistenze super piacevoli da utilizzare, rappresentano dei gioielli di tecnologia, basti pensare a quanti dei solari che riempiono gli scaffali delle farmacie oggi hanno texture facilmente stendibili, trasparenti e che non solo non lasciano né traccia né alone, ma sono altamente resistenti all’acqua, al sudore e alla sabbia.

Archiviamo, dunque, dal nostro immaginario la foto della mamma che rincorre a fatica i propri figli per bloccarli e impiegare almeno 10 minuti per assicurarsi che ogni centimetro della loro pelle sia protetta dal sole con creme e lozioni difficilmente spalmabili e che, comunque sia, lasciavano sulla pelle aloni persistenti e poco piacevoli. Proprio i fotoprotettori per bambini sono forse quelli in cui la tecnologia ha dato risultati migliori, con spray impalpabili che funzionano anche capovolti e mousse che in un attimo sono assorbite: bastano pochi istanti ed ecco che il piccino può buttarsi in acqua a lungo, sicuro di non correre nessun rischio in termini di arrossamenti e scottature.

Proteggono in maniera completa, tutti i giorni

In merito all’assorbimento, le aziende cosmetiche hanno fatto un incredibile lavoro: le texture oggi sono leggerissime, basta un attimo per stenderle e non lasciano traccia, se non una pelle protetta effetto velluto. E spesso anche gradevolmente colorata: i moderni fotoprotettori per il viso si possono usare tutto l’anno anche grazie all’effetto primer che spesso svolgono.
Veri cosmetici di uso quotidiano, quando le temperature si fanno più calde sostituiscono senza alcun problema fondotinta e Bb cream, a beneficio della nostra pelle, protetta e trattata lungo tutto il corso dell’anno. Perché -vale sempre la pena ricordarlo- raggi Uva e Uvb ci sono sempre e non soltanto d’estate: i primi sono i più pericolosi perché penetrano in profondità nell’epidermide, danneggiando addirittura il Dna. I raggi Uvb, invece, restano in superficie, causando spesso irritazioni, rossori, eritemi e bruciature. Quello che è meno noto è che i raggi Uva non sono legati alle stagioni o al clima: ci colpiscono con potenza immutata d’estate come di inverno e in ogni ora della giornata. Le informazioni ci sono: oggi c’è una grande cultura della prevenzione dei danni legati al sole, così come ci sono armi potenti e tecnologiche -i fotoprotettori, appunto- da usare sempre lungo tutto il corso dell’anno.

Veri e propri trattamenti skincare

Al di là di arrossamenti e scottature, i raggi fanno male alla pelle in generale, perché sono i maggiori responsabili, insieme al fisiologico avanzare dell’età, dell’invecchiamento cutaneo: perdita di elasticità e di luminosità, rughe e macchie… il sole lascia sempre il segno sulla pelle. Per questo vale sicuramente la pena applicare, quantomeno sulla pelle più esposta di viso, collo e mani un fotoprotettore, meglio se con Spf 50 o 50+, quello, cioè, che offre maggiori garanzie di protezione e sicurezza.

Ma quando usare il solare? I dermatologi suggeriscono come ultimo step della beauty routine quotidiana, quindi dopo detersione, idratazione e perfino makeup: il fotoprotettore deve essere l’ultimo trattamento che la pelle riceve e quelli più recenti soddisferanno anche le necessità delle pelli più esigenti, grazie alla loro spiccata azione skincare. Idratanti, ma anche leviganti e illuminanti, possono sostituire o completare il trucco, specie quelli con nuance leggermente colorate.

In conclusione, i fotoprotettori 5.0 sono prodotti versatili e di indubbia utilità, in grado di soddisfare anche la vanità: provare per credere!

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