Un altro corso FarmacosmesiLab di Icq® è giunto al termine, ma cosa resta? Ecco le idee dei giovani partecipanti, farmacisti che hanno voglia di fare e, con il loro entusiasmo, si impegnano per cambiare la percezione del mercato dermocosmetico in farmacia
A conclusione del percorso formativo FarmacosmesiLab di Icq®, gli studenti, laureati in farmacia o Ctf, hanno presentato un Project Work in cui viene descritta la propria farrmacia ideale a partire dal reparto dermocosmetico. L’elaborazione scaturisce dalle competenze acquisite sia in ambito scientifico, sia manageriale, in programma durante le lezioni dei diversi moduli.
I discenti sono, in modi diversificati, sollecitati a ripensare al proprio ruolo professionale in ambito dermocosmetico e a come questo possa valorizzare tutta la farmacia, offrendo approccio e soluzioni nuove, proponendo attività di Csr anche al di fuori della farmacia, riposizionando la croce verde sul territorio, analizzando bisogni e desideri dei target.
Da qui una serie di interessantissimi progetti, ricchi di creatività e pragmaticità, segno -a parere del Comitato Scientifico che li ha analizzati- di una grande voglia di crescere e di voler affermare un nuovo modello di farmacia che, prendendo spunto dalle buone pratiche del marketing, coniuga, in un paradigma possibile, l’etica della professione. Il Project work segna la conclusione del corso che ha messo in evidenza un altro lato della professionalità del farmacista, quello di “prescrittore di dermocosmesi”: ruolo che piace ai farmacisti che si evolvono e che, con le loro idee, sono di ispirazione a colleghi curiosi e desiderosi di approfondire le mille sfaccettature di questo mercato e le enormi possibilità che oggi offre alla farmacia.
E di innovazioni di estrema attualità sono ricchi i riferimenti all’importanza di una ragionata e mirata attività di comunicazione per affermare l’identità della farmacia dentro, fuori e in rete. Stupisce, ma non troppo, perché chi segue FarmaCosmesiLab sono soprattutto giovani farmacisti, nativi digitali che non hanno studiato tecniche di comunicazione durante il corso di laurea. Sorprende capire attraverso la lettura come, spontaneamente, ci si muova verso la direzione “obbligata” di far arrivare a tutti la cultura di spessore del farmacista, distinguendolo dal prevalente ruolo percepito di dispensatore di farmaci.
Nei PW 2024 emerge chiaramente il valore della relazione, ritenuta importante sia all’interno del team, sia verso i cittadini, e che viene comunicata e promossa già a partire dal layout della farmacia: l’installazione di Beauty bar, Dermoroom, ambulatori dermocosmetici e Qr code vicino alle discese del reparto per facilitare l’accesso alle informazioni sui prodotti sono idee che emergono a ogni nuova edizione di FcLab, segno che giovani generazioni di farmacisti crescono.
E non possiamo che salutare con positività questo cambiamento, che si allinea con l’evoluzione tecnologica ormai imprescindibile per interagire, ottimizzando tempi e contatti.
Comunicazione sul punto fisico, ma anche e soprattutto fuori dalla farmacia per favorire il ritorno, la fiducia e, quindi, la migliore continuità del rapporto con la persona che sceglie quel farmacista e quella farmacia. Questo evidenzia come si stia interiorizzando un nuovo mindset tra i giovani farmacisti: quello di dare un’identità ben precisa alla propria farmacia e riconoscere, dunque, l’importanza di ripensarsi come brand e non come semplice punto vendita retail. In tutti i progetti è ben delineata la profilazione dei target, base da cui partire per realizzare idee creative e costruttive per il proprio territorio, ma anche per gli utenti di internet in cerca di informazioni corrette. Da qui anche la percezione di una sensibilizzazione verso un ruolo nuovo: quello di responsabilità sociale in aree tematiche di grande interesse collettivo.
Molto ben descritte alcune proposte in queste direzioni. Giorgia Ascioti fa del brand il tema portante della sua relazione: “FarmaMI” come logo unico di identità, dai prodotti a marchio alle attività online, un canale YouTube dedicato alle dirette con specialisti o alle relazioni su tematiche importanti. Masterclass “How to…” per il team e per i clienti, per imparare praticamente la dermocosmesi. In più, pensa al coinvolgimento di influencer per comunicare meglio la disponibilità dei servizi. Ilenia Almerico immagina una rubrica radiofonica su una radio locale, denominandola “Skin on air”, dove ospitare specialisti per parlare di grandi temi che interessano tutti a livello di prevenzione.
Iniziative speciali, tutte dedite a uno scopo sociale ben preciso quelle di Isabella Di Paola, che nella sua “farmacia dermocosmetica” mette a disposizione un angolo di book crossing in cui prendere o lasciare un libro che documenti particolari temi legati alla salute, riunioni in presenza “Amici per la pelle” e gruppo Telegram “A tutta pelle” per educazione e consigli.
Alessia Forte promuove la relazione tra le persone attraverso passeggiate di gruppo con meditazione e si impegna a rilanciare modelli di bellezza reali vs quelli proposti dall’AI.
Creare community tramite box Q&A è anche l’obiettivo di Denise Gambato. Attività rivolte ai pazienti in terapie oncologiche, necessarie per far sentire la vicinanza di un operatore sanitario su cui contare, come attività specifica di brand: “Banca della parrucca” è la proposta di Monica Riva, con una particolare attenzione agli aspetti anche esteriori della cute nel corner dedicato “beyond the skin”, per supportare, alla presenza di uno psicologo, le fragilità di questi pazienti, come suggerisce Ilenia Almerico. E poi educazione alla salute in scuole, palestre, oratori e in tutti i luoghi dove poter essere da guida per le giovani generazioni: interessante l’affiancamento di farmacisti nelle scuole proposto da Eleonora Penna per combattere la cosmeticoressia, in diffusione tra gli adolescenti, che fanno utilizzo di cosmetici non adatti alla loro pelle.
Potremmo elencare altre interessanti iniziative proposte in questa edizione di FcLab: come ogni volta la Commissione è in difficoltà a stilare la graduatoria delle menzioni. Unanime, però, il giudizio: le nuove generazioni di farmacisti stanno cambiando l’approccio alla consulenza in farmacia e in modo radicale anche la relazione tra farmacia e cittadini. Sono attenti alla responsabilità sociale, alla sostenibilità, ma, soprattutto, allo human touch, passaggio autentico in tutti i livelli della nuova comunicazione in farmacia.
I PROGETTI VINCENTI
• Il miglior project work
FarmacosmesiLab ha dato merito di pubblicazione al PW di Monica Riva. Propone di portare avanti attività di branding mirate a un fabbisogno del territorio attraverso l’istituzione di un servizio di alto valore sociale: il supporto ai pazienti in terapia oncologica. Consulto personalizzato e percorsi di socializzazione (prevenzione solare, ginnastica dolce, alimentazione, lezioni autopalpazione preventiva, armocromia, turbanti e parrucche). Per consultare il suo elaborato. cliccare qui.
• Le menzioni speciali
Giorgia Ascioti per l’affermazione del brand farmacia, con la consapevolezza di trasmettere una propria identità di azienda e di professionista, anche al di fuori del punto vendita attraverso e-commerce con linee a marchio e attività educazionali on e off line; Alessia Forte per la Csr vocata all’inclusività dei modelli di bellezza, mission che riflette la sostenibilità sociale promossa anche dalle grandi aziende. “Feel your Beauty and light up the world”, progammi mirati a promuovere modelli di relazione reali; Denise Gambato, per il progetto perfettamente coordinato tra tradizione e innovazione, con l’uso integrato della comunicazione, particolarmente efficace per una comunità da seguire con uno spiccato approccio al raggiungimento del benessere.
La prossima edizione di FarmaCosmesiLab è già alle porte: le iscrizioni sono aperte. Per informazioni: www.corsoicq.it
(Panorama Cosmetico n. 4/24, ©riproduzione riservata)