Cellulite, le diverse tipologie di trattamenti topici

La cellulite è un disturbo estetico molto comune soprattutto nelle donne. La caratteristica principale è la comparsa iniziale di una irregolare tramatura della superficie della cute, il cosiddetto fenomeno della pelle “a buccia d’arancia”, che compare in alcune aree specifiche quali i glutei, l’addome, le cosce, le caviglie. Un pronto intervento con trattamenti cosmetici mirati può fare molto

 

Spesso la “buccia d’arancia” si associa a una alterazione sia del microcircolo arterioso, sia linfatico, che nei casi più avanzati porta a un processo infiammatorio degenerativo a carico del tessuto adiposo e delle fibre collagene, con il risultato di un accumulo di materiale adiposo e alterazioni fibro-sclerosanti a carico dello strato sottocutaneo e del derma.

I processi degenerativi della cellulite possono essere sintetizzati in quattro punti:

  1. alterazione delle arteriole precapillari con vasodilatazione, alterazione degli equilibri osmotici, essudazione e formazione locale di edema;
  2. l’edema generato è in grado di causare disturbi metabolici locali che attivano iperplasia e ipertrofia reattiva del network reticolare dermico;
  3. questo stimola la proliferazione delle fibre collagene che si organizzato intorno a gruppi di adipociti, formando micronoduli;
  4. confluenza di diversi micronoduli fino a formare aree con macronoduli e sclerosi vera e propria.

Spesso si tende a confondere la cellulite con l’adiposità diffusa e/o localizzata: in realtà questi sono fenomeni differenti in quanto l’adiposità si associa ad aumento del numero degli adipociti senza sclerosi ed è influenzata positivamente dalla dieta, mentre, al contrario, nella cellulite la dieta è scarsamente efficace poiché è difficile contrastare le aree fibro-sclerotiche. Per questi motivi il trattamento efficace della cellulite è molto complesso e necessita, secondo gli specialisti, di un approccio multifattoriale e sinergico.

SOLUZIONI TERAPEUTICHE

Numerosi trattamenti sono proposti per cercare di contrastare la cellulite siano essi di tipo farmacologico, cosmetico o fisico. I trattamenti di tipo cosmetico si basano su attivi volti a modulare il microcircolo, migliorare il drenaggio linfatico e stimolare la lipolisi per ridurre il volume dei noduli. Spesso questi trattamenti vengono associati a terapie di tipo fisico (massaggi, Led, ultrasuoni o radiofrequenze, criolipolisi) per facilitare l’assorbimento o l’azione degli attivi. Tecniche più invasive iniettive, come la mesoterapia o la microchirurgia, possono essere utilizzate generalmente in aree più difficili e resistenti.

Nell’ambito dei principi attivi più utilizzati vi sono sostanze cosmetiche (per esempio, caffeina, capsaicina, mentolo) e principi farmaceutici, come gli ormoni tiroidei. La prime sono utilizzate nei prodotti cosmetici e la loro attività è limitata dagli aspetti formulativi e regolatori propri di questo settore merceologico. In ambito più propriamente farmacologico, gli ormoni tiroidei, e in particolare la levotiroxina, sono conosciuti per avere un ruolo fondamentale nel metabolismo lipidico ed essere in grado di esercitare un’importante attività lipolitica sia dopo applicazione topica, sia nella somministrazione sistemica. La levotiroxina, infatti, è un ormone tiroideo largamente impiegato nella terapia orale delle disfunzioni tiroidee.

Il campo di utilizzo è in realtà più ampio, poiché può essere applicata con successo anche nel trattamento topico della cellulite. Infatti, la cellulite è un fenomeno complesso che coinvolge in contemporanea più strati della pelle: a parte gli effetti visibili sulla superficie cutanea, essa ha radici più profonde, per cui si rende necessario intervenire tempestivamente su vari fronti. Prima di tutto nel tessuto sottocutaneo, dove i lipidi in eccesso si accumulano formando noduli adiposi che vengono strutturati e sepimentati dal materiale fibroso prodotto a livello dermico, e poi nel derma stesso dove, a causa dei liquidi interstiziali che ristagnano nella matrice, si determina uno stato edematoso di variabile entità. Tale principio attivo, noto per le sue proprietà metaboliche a livello del pannicolo adiposo, ha dimostrato efficacia nel trattamento della sintomatologia della cellulite per gli effetti che esercita anche sulla cute in toto, anche se spesso il fattore limitante all’impiego è stato legato al timore che la via transdermica porti a una distribuzione a livello circolatorio della levotiroxina, con effetti indesiderati a carico dell’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide. A tal proposito sono stati condotti numerosi studi clinici che ne hanno dimostrato il mancato assorbimento sistemico e, quindi, la sicurezza durante l’utilizzo.

In conclusione, la cellulite è un fenomeno molto complesso che non va sottovalutato e va affrontato nelle fasi iniziali per avere un migliore risultato terapeutico e una più facile gestione nel lungo termine. Le terapie topiche, se ben utilizzate ed effettuate regolarmente, possono essere un approccio efficace e sicuro per il controllo della patologia.

(a cura di Manetti & Roberts)

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