Sindrome da rientro, ripartire con il piede giusto

Vacanze finite, si ricomincia! Certo, tutti “stavamo meglio in vacanza”, ma, piano piano, è normale riabituarsi alla routine, diventare via via più efficienti così da dare alle proprie giornate un senso diverso dal solo riposo o divertimento. Se si hanno figli è ancora più evidente: la ripresa della scuola ci catapulta in un vortice di impegni, organizzazione, incombenze che mantengono viva l’attenzione e fanno ormai parte delle nostre frenetiche vite.

Qualche volta, però, riprendere può risultare particolarmente complicato: come spiega Assosalute, la ripresa delle attività può generare quella che comunemente viene definita come “sindrome da rientro”, cioè una serie di sentimenti negativi -come irritabilità, tristezza, ansia– che possono manifestarsi insieme a disturbi fisici legati allo stress fisico e mentale di riprendere le abitudini di sempre.

Come il corpo risponde allo stress da rientro

La resistenza emotiva ad abbandonare lo stato di benessere delle vacanze può avere effetti negativi sull’umore, portando un senso di sopraffazione e di ansia, con ripercussioni sul sistema immunitario, più esposto a infezioni che normalmente riuscirebbe a debellare. Ciò si traduce in una maggiore vulnerabilità ad alcuni disturbi come il comune raffreddore, che spesso arriva proprio al rientro dopo le vacanze.

A causa del cambio di orari e ritmi, in questo periodo possono comparire anche insonnia o difficoltà a prendere sonno, mal di testa e, per le mutate abitudini alimentari, problemi gastrointestinali. Anche ansia e stress fanno la loro parte, provocando cefalee tensive ed esacerbando problemi come la sindrome dell’intestino irritabile e il reflusso gastro-esofageo.

Tornare al lavoro significa, per molti, anche rimettersi a una scrivania dopo giorni o settimane di vita all’aria aperta: ecco quindi che possono comparire tensioni e dolori muscolari, specialmente a collo, spalle e schiena. Per prevenirli è importante fare pause regolari per allungare e rilassare i muscoli, ruotando il collo di tanto in tanto e utilizzare sedie ergonomiche.

La sovraesposizione alle luci blu degli schermi di computer, tablet o cellulari, poi, può portare a secchezza oculare, arrossamento, prurito, bruciore, fotofobia, visione offuscata e sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio. Una buona abitudine è fare pause frequenti dagli schermi e mantenere una buona idratazione oculare.

Prendersi cura di se stessi

Tutti questi disturbi sono frequenti e tendono a esaurirsi nel giro di qualche giorno o settimana. La cosa importante è ascoltare i segnali che il corpo ci manda e non pretendere troppo da noi stessi: sarà più facile riprendere se si procede con gradualità, cercando di “ritararsi” progressivamente sui nuovi ritmi, concedendosi momenti di relax e meditazione e ricominciando con una leggera attività fisica.

Il farmacista è sempre un utile riferimento per tutti i piccoli disturbi psicofisici che possono comparire in questi giorni, ma se si ha la sensazione di non riuscire a superare ansia e stress, è importante non avere timore di chiedere aiuto al proprio medico o a un professionista della salute mentale.

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