Nutriceutici e cute

Il termine “nutriceutico” deriva dalla combinazione dei termini “nutrizione” e “farmaceutico” ed è stato istituito da Stephen De Felice nel 1989, fondatore e presidente della Foundation for innovation in medicine (Fim), a Cranford, nel New Jersey. Secondo De Felice, il nutriceutico può essere definito come “un alimento (o una parte di esso) che apporta benefici medici o sanitari, inclusa la prevenzione e/o il trattamento di una malattia”. I nutriceutici, dunque, possono essere utilizzati per migliorare la salute, ritardare il processo di invecchiamento, prevenire malattie croniche, come l’obesità, aumentare l’aspettativa di vita o sostenere la struttura oppure la funzione del corpo.

L’interesse dei consumatori per gli integratori alimentari è in continuo aumento a livello mondiale, tanto che il mercato globale di questi prodotti è arrivato, nel 2023, a un giro d’affari di 150 miliardi di dollari, con un progresso medio annuo del +4,7%, costante nell’ultimo triennio. In Italia tale comparto ha registrato un tasso medio annuo di crescita (in termini tecnici, Cagr) del 9,5%, un ritmo, quindi, ancora più sostenuto rispetto alla media globale.

L’Italia oggi è leader di mercato in Europa nel settore degli integratori con il 26% del market share, seguita da Germania (19%) e Francia (15%) e si colloca all’ottavo posto tra i principali esportatori a livello globale (secondo “Il Sole 24 Ore”, dati di febbraio 2023).

In crescita quelli dedicati alla bellezza

Il consumo di integratori nell’ultimo anno ha visto coinvolti ben 7 italiani su 10, e circa 8 su 10 che possono essere definiti “user abituali”, soprattutto donne nella fascia d’età 35-54 anni, che allargano poi l’uso degli integratori anche agli altri membri della famiglia. Circa la metà degli italiani acquista gli integratori alimentari seguendo la prescrizione medica, mentre la restante metà adotta il metodo fai da te.

Tra i più venduti ci sono gli integratori alimentari dedicati alla cute e ai suoi annessi, come capelli e unghie, e tra questi, la categoria di quelli dedicati al mantenimento della “bellezza” ha registrato un’impennata di vendite. Negozi e social li pubblicizzano, esaltandone l’efficacia attraverso le diverse indicazioni e azioni, come “antietà”, “per la ricrescita dei capelli” e via dicendo.

Attualmente tale settore rappresenta un grande business a livello mondiale, anche perché in questo ambito vi è una carenza di supervisione e regolamentazione: per poterli commercializzare non vige la necessità di dimostrarne la sicurezza oppure l’efficacia prima della vendita. Sebbene siano ampiamente diffusi, non soltanto sugli scaffali di farmacie e parafarmacie, ma anche dei mass market, molti misconoscono la scienza e le specificità che stanno alla base di questi prodotti.
Purtroppo, molti integratori presenti sul mercato mancano totalmente di informazioni scientifiche sulla loro sicurezza, sull’efficacia e sulla provenienza delle materie prime che contengono. Ciò sottolinea le sfide che devono affrontare medici e farmacisti quando consigliano i pazienti, soprattutto perché l’efficacia risulta tanto valida quanto le prove a sua dimostrazione disponibili. È, allora, sempre importante rivolgersi nella scelta di questi prodotti a un professionista sanitario e a marche ben specifiche di comprovata serietà, poiché è stata dimostrata un’ampia variazione di qualità, in termini di sicurezza, dose ed efficacia, tra prodotti di diverse aziende. Gli integratori, poi -ricordiamolo- devono essere assunti con attenzione e solamente quando raccomandati, in base a genere, età, peso, destinazione d’uso, a causa del rischio di possibili effetti collaterali e interazioni farmacologiche, e non possono, comunque sia, mai sostituire una dieta equilibrata.

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