Cicatrici&sole, la strana coppia

Dimenticare il segno, non la storia: le cicatrici restano sulla pelle come memoria indelebile di un avvenimento speciale e sia che il segno lo si voglia rimuovere, sia che si tenga a preservarlo, ogni cicatrice va protetta dal sole, sempre. Perché i raggi Uv hanno effetti devastanti sulle zone cutanee con cicatrice.

Intanto va fatta una distinzione importante tra segni dovuti a intervento chirurgico e altri: le prime prevedono un’estensione dal sole per almeno sei mesi, che può essere, però, prolungata dal medico a seconda della dimensione, profondità e “freschezza” della cicatrice. Più è recente, infatti, più va protetta, non soltanto con solari ad alto Spf, ma con cerotti e bende. Il rischio altrimenti è che la cicatrice si ispessisca e, soprattutto, si scurisca molto, diventando ancora più evidente rispetto alla pelle circostante.

Se, invece, la cicatrice è datata, allora potrà essere esposta ai raggi solari, ma sempre con l’accortezza di proteggerla con fotoprotettori ad ampio spettro, mai con un Spf inferiore a 50, che bisogna aver cura di riapplicare spesso, per esempio dopo bagni al mare o in piscina. In questo vengono in aiuto i pratici stick ad alta protezione reperibili in farmacia: con una veloce passata garantiscono una copertura mirata sul segno.

Se la cicatrice è dovuta ad altro e non a un intervento chirurgico (per esempio in seguito ad acne o una cicatrice da smagliatura) va comunque protetta. Qui il rischio è che insorga prurito e irritazione. E prima si comincia a proteggerla, meglio è.

 

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