“Scherma in rosa” i benefici dello sport dopo un tumore

Si chiama “Scherma in Rosa. Percorso di rinascita oncologica l’iniziativa promossa da Fondazione Libellule Insieme e Accademia Scherma Milano, realizzata grazie alla partnership del punto di riferimento internazionale nel settore della riabilitazione ortopedica e sportiva Isokinetic e al contributo di Luxury Lab Cosmetics.

Il saluto che ogni schermidore pronuncia all’inizio dell’assalto, in guardia con il fioretto in mano, è anche il messaggio che questo progetto vuole offrire a tutte le donne che sono state operate di tumore: “Allez!”. L’obiettivo è quello di dar modo alle pazienti oncologiche che hanno già superato la chirurgia di calarsi nello spirito del nobile sport per affrontare l’avversario con agilità, scatto, intelligenza e preparazione. Una metafora del percorso che hanno sostenuto dalla diagnosi alle terapie del tumore.

Scherma: i benefici fisici

La letteratura scientifica dimostra come l’esercizio fisico migliori la qualità della vita delle pazienti oncologiche e diminuisca il rischio di recidive con un aumento della sopravvivenza rispetto alle pazienti inattive. Secondo molti esperti, la scherma è una pratica sportiva particolarmente indicata per il recupero fisico dopo l’intervento. Favorisce la ripresa fisica perché migliora la mobilità articolare della parte operata, rinforza le fasce muscolari interessate e aiuta a contrastare il linfedema. Ma non solo. Migliora la concentrazione, la coordinazione, i riflessi e la reattività ed è un ottimo allenamento per il sistema cardiovascolare, aiuta a tonificare i muscoli, aumentandone resistenza e agilità.

Effettuare attività fisica aiuta a instaurare maggior confidenza con il proprio corpo riuscendo ad accettare i cambiamenti avvenuti durante l’intervento chirurgico. Una conseguenza spiacevole del tumore della mammella è la ridotta mobilità del braccio e dell’ascella con talvolta la comparsa di dolore anche nel compiere semplici movimenti di vita quotidiana. In questo quadro sintomatologico la scherma terapeutica si è rivelata essere estremamente efficace. La scherma in tale ambito viene praticata da anni in Francia ed è stata da poco adottata anche nel Canton Ticino. Viene effettuata con la sciabola, l’arma più leggera e quella che prevede movimenti più assimilabili con l’obiettivo di offrire una corretta postura alle pazienti.

Studi scientifici in Francia evidenziano come i risultati attesi non sono solo il miglioramento della qualità della vita dei pazienti, la riduzione dell’affaticamento e dell’ansia, ma anche il miglioramento delle capacità funzionali della (spalla) sul lato operato (Fonte: Adapted Fencing for Patients With Invasive Breast Cancer: The RIPOSTE Pilot Randomized Controlled Trial).

… e psicologici

La scherma, oltre a offrire un grande apporto nel recupero fisico dopo l’intervento per un tumore, racchiude in sé anche un valore emotivo di grande impatto. Basti pensare che la parola scherma ha un equivalente nel longobardo “skirmjan” che significa anche proteggere, coprire (la stessa etimologia della parola schermare).

La disciplina della scherma ha infatti le proprie basi nel porre la propria arma come difesa e schermo fra sé e l’avversario. Una metafora che ben descrive ciò che avviene a livello emotivo durante l’allenamento, in cui le donne vivranno situazioni favorevoli per la ripresa psicologica. Si ritrovano a socializzare con altre donne che hanno vissuto esperienze simili potendosi così confrontare sui vari aspetti del post-malattia. Il rapporto con gli istruttori qualificati, inoltre, è uno sprone a motivare l’impegno da dedicare all’esercizio e alla squadra delle compagne, potendosi anche avvicinare ad una vera disciplina olimpica.

Ristabilire una buona qualità della vita

Ormai in oncologia è assodato il principio che non si cura solo con la chirurgia e con i farmaci, ma anche – parallelamente – con approcci multidisciplinari che prendano al contempo in considerazione i bisogni emotivi e sociali, purtroppo ancora poco valorizzati nella maggior parte delle realtà del nostro Paese.

L’innovativo progetto di Fondazione Libellule Insieme e Accademia Scherma Milano, realizzato grazie alla partnership del punto di riferimento internazionale nel settore della riabilitazione ortopedica e sportiva Isokinetic e al prezioso contributo di Luxury Lab Cosmetics, è nato proprio per offrire alle proprie pazienti una risposta concreta alla necessità di ristabilire una buona qualità della vita dopo il tumore, la cosiddetta HRQoL (Health Related Quality of Life).

Il movimento fisico mirato, non solo aiuta con efficacia a ripristinare la funzionalità fisica, ma può anche svolgere un ruolo importante nel migliorare la qualità della vita complessiva delle pazienti oncologiche.

Il Professor Umberto Veronesi lanciò una sfida alla nostra founder, la Dottoressa Paola Martinoni, chirurga e senologa: «Ho lottato tutta la mia vita per sconfiggere il cancro dal seno delle donne, ora lascio a voi, coraggiose Libellule, il compito fondamentale di cancellarne il ricordo dalla loro mente». Questo, per noi Fondazione Libellule Insieme, è un aspetto fondamentale del percorso che una donna deve affrontare dopo aver ricevuto la diagnosi di tumore, tanto da averne fatto la nostra mission.

Tra le motivazioni che ci hanno spinto a voler realizzare questo progetto c’è anche l’importanza per la paziente di ritrovare al più presto se stessa e riprendere in mano la propria vita con forza e fiducia in un futuro di guarigione.

Il progetto “Scherma in Rosa. Percorso di rinascita oncologica

Fondazione Libellule Insieme ha identificato 10 donne pazienti oncologiche con il requisito di non essere state operate di recente per la rimozione di un tumore mammario, dove sarà presente la cicatrice chirurgica a livello del seno e del cavo ascellare.

La durata del corso è stata di 4 mesi con sessioni settimanali tenute da Lorenzo Radice, presso Accademia Scherma Milano.

Il progetto è stato seguito da vicino dai seguenti specialisti d’eccellenza:

  • Dottoressa Paola Martinoni: Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Generale e Founder Fondazione Libellule Insieme
  • Nicole Bonacina: Osteopata DO M.ROI
  • Dottor Davide Ferraris: Psicologo clinico, Psiconcologo, Psicoterapeuta ad approccio integrato i.f., ricercatore
  • Dottoressa Federica Chiozzi: Medico Chirurgo Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione
  • Lorenzo Radice: Fondatore Accademia Scherma Milano

 

Fondazione Libellule Insieme

Nel 2015, su consiglio del Professore Umberto Veronesi, la dottoressa Paola Martinoni ha fondato l’Associazione Libellule Onlus in memoria di Franca Veronesi, che oggi è cresciuta diventando una Fondazione, punto di riferimento oncologico per centinaia di donne che la raggiungono da tutta Italia. “Fondazione Libellule insieme” mira a offrire un percorso completo e personalizzato di prevenzione, cura e sostegno alle donne a cui è stato diagnosticato un tumore al seno o all’apparato genitale attraverso esami strumentali innovativi, un follow up post chirurgico scrupoloso, su misura e senza attese, un sostegno sociale e psicologico attivo, nonché una costante sensibilizzazione sulle tematiche degli screening precoci.

Per informazioni: info@fondazionelibelluleinsieme.it –

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